Stanotte, nelle poche ore di sonno che mi sono ritagliato, sono riuscito a sognarti. Era così “vero”, così “te” che difficilmente potrei definirlo tale. Eppure lo era. Purtroppo.

Mi parlavi, ci parlavamo, ci confrontavamo seduti su una panchina in mezzo ad un prato verde, di un verde smeraldo, con bellissimi alberi tutto intorno a noi. Silenzio intorno e solo noi, io e te, te ed io, cercando di capire il senso di quello che succedeva, ma con il sorriso, un bellissimo sorriso.

E’ stato bello, intenso, vero, unico, forse troppo veloce perchè avrei voluto che durasse di più, che davvero potessimo bloccare lo scorrere del tempo, per far si che tutto quello che ci circondava fosse per noi, solo per noi.

So che la vita non è così, nemmeno nei sogni, ma ogni tanto il dilatarsi delle emozioni, delle sensazioni e del tempo possono far bene. Fanno bene.

Ho trascorso ore in quella panchina lì con te, che nella comune forse sono stati solo istanti, ma sono stato bene, meravigliosamente bene.

Mi è dispiaciuto aprire gli occhi e constatare che non era vero, ma ho sentito tanta felicità in me, perchè mi è bastato, si mi è bastato anche quello.

C’è una età in cui capisci che il cervello vale più del corpo ed io ci son arrivato.

Vai veloce e non porti limiti perchè io non me li pongo.

Fai quello che devi e metterti barriere perchè io non me le pongo.

E se quello che vivi lo vivrai solo per poche settimane o pochi giorni poco importa, perchè sarà sempre meglio essere stato qualche ora bene, che tante ore male.

Ho avuto la fortuna di averti per me e lotterò perchè tu non vada via.

E da oggi, ogni volta che chiuderò gli occhi, spererò che tu abbia voglia di tornare nel mio prato verde smeraldo con i miei alberi rigogliosi.

TVB

Così. Per dire. CJJ