Un tavolino, un succo di melograno e una persona cara.
 
Due parole, due riflessioni, due accenni alla vita e qualche sorriso.
 
Parole per evitare, altre per non preoccupare, ma la mente, la mia mente era lì, intorno a quel tavolo anche se quel giorno, era IL GIORNO che segnava la fine di un altro anno lontani e del primo che non verrò a prenderti.
 
Per me sarai sempre quello della bici blu con il caschetto con una rana, che sorrideva alla vita proprio come te, quello con i capelli arancioni, non certo rossi, quello che metteva il cuore dove gli altri mettevano la forza, quello che affrontava tutto con la gioia di chi non pensa ad altro che godere di questa vita, quello che non si rendeva conto di essere un gigante, perchè la cosa più grande che aveva non era l’altezza ma il cuore.
 
C’è chi mi dice che un giorno mi abituerò a questa vita, ma non credo, altri che è giusto così, ma non credo e questo perchè quando socchiudo gli occhi non ti vedo per quello che sei ma sdraiato nel lettone mentre ti sussurravo “.s’è arrabbiato il diluvio manderà e mò voglio vedere come ….” e tu ridevi soddisfatto e felice.
 
Gli anni passano e passeranno, ci mancherebbe, ma nella vita ci sono attimi che si congelano e bloccano il tempo in un istante ben preciso che vivemo migliaia e migliaia di volte.
 
Cosa vuoi che mi importi se la vita va avanti?
 
Cosa vuoi che mi importi se questa è la strada che abbiamo fatto tutti?
 
Io so che la mia vita è cambiata nel preciso momento in cui …. ti ho visto.
 
Intorno a quel tavolino, mi è stato detto che tutti abbiamo una data scritta nella schiena, ma che siamo troppo impegnati a non ricordarcelo.
 
Intorno a quel tavolo, ho sentito le vibrazioni di quando passasti sopra a quella passerella al mare e soffermandoti le dicesti “…..”
 
Intorno a quel tavolino, proprio perchè mi sentivo libero di essere me con tutti i miei casini, non ho fatto altro che pensare a quello che la vita mi ha dato.
 
Oggi è un giorno strano, uno di quei giorni dove ho un sorriso in faccia e nel cuore, ripensando al succo di mirtillo e ai pensieri di quella persona che, fingendo di non preoccuparsi, mi raccontava di come il sole brillava nel cielo.
 
Oggi è così, penso e penserò a te, tanto, molto, consapevole che la tua strada è partita e per la prima volta non sarò io a guidarti nel mare del mondo.
 
Oggi è così, penso e penserò a te, tanto, molto, consapevole che hai messo uno zaino sulle spalle e senza più aver bisogno di me ti sei incamminato lungo la tua strada.
 
Oggi è così, penso e penserò a te, tanto, molto, consapevole che sei molto più bello di quello che avrei potuto desiderare.
 
Forse non è un bel giorno, ma nemmeno così brutto perchè mi ha aiutato ad accettare che chiunque arriva ad un bivio, ed il mio è stato davanti a quel succo di melograno.
 
Ieri è stato un altro 8 maggio, uno dei tanti segnati nel calendario della mia vita, ma ero a un tavolino con un succo di melograno e una persona cara.
 
Poteva sembrare una giornata normale, ma era la giornata in cui ti sei girato, mi hai guardato e con il più bel sorriso che abbia mai visto, mi hai fatto occhiolino e ti sei incamminato per il futuro.
 
Abbi cura di te, ovunque il cuore ti porterà e sappi godere di ogni attimo che vivrai.
 
Io sarò lì, intorno a quel tavolino, con una persona cara e un succo pensando a te.
 
Ci sono cose che succedono per caso ed altre che cerchiamo con il cuore; io ti ho cercato ovunque!
 
Un tavolino, un succo di melograno e una persona cara.

così. per dire. CJJ