Quante volte avete sentito parlare del passato e del futuro, alla ricerca di una risposta alle cose che accadono?
Quante volte avete sentito dire che è inutile pensare alle cose che vi sono già accadute, perchè non possiamo cambiarle?
Quante volte avete sentito dire che è del tutto inutile pensare al futuro, perchè non potremo mai sapere quale sarà?
Quante volte avete temuto che un passato tornasse nel presente o un futuro entrasse nel vostro oggi?
Quante volte quello che successe un tempo vi riempie dello stesso terrore di quando accadde e quante volte evitate di fare certe cose, come a demonizzarle?
Io tante, moltissime, forse tante quante sono state le cose che mi hanno fatto soffrire, che volevo allontanare da me o che speravo non mi toccassero più.
Poi arrivò un giorno, uno di quelli che dal nulla la vita bussò alla porta e mi scombinò ogni certezza, uno di quei giorni dove tutto vacillò, dove mi sentii sbagliato a prescindere, dove una parola offuscò le delusioni che avevo riaccendendo delle speranze oramai morte o sopite, ma subito sotterrate.
Un giorno dove mi sentii ingombrante, sentii che la mia forza non era stata uno scoglio per chi aiutavo, o pensavo di fare, ma ero diventato, inconsapevolmente, solo un miraggio inavvicinabile e irraggiungibile, una frustrazione e un modello che tarpava le ali della vita.
Il cuore pianse nel silenzio delle parole che cercavo, cercando di usare parole capaci di illudere chi mi ascoltava, e me stesso, che non era così, che non lo volevo, masenza riuscirci e lo sapevo.
Le stelle toccarono terra e la terra divenne lontana, anche la musica mi lasciò e non c’era nessuna pennellata di colore a darmi forza.
Possibile che la vita sia così complessa?
Possibile che le cose siano così difficili?
Poi capitii un passaggio importante di un discorso, un dialogo complesso, molto complesso, che mi aveva richiesto attenzione e concentrazione, ma che avevo lasciato lì, sospeso da qualche parte.
Capii che stavo comprimendo l’ora e l’adesso con il passato ed il futuro.
Capii che riempivo la mia mente di immagini, perchè altro non potevano essere, di cose inesistenti di cose mai accadute.
Fu allora che capii che il presente, l’oggi o l’adesso sono la sola cosa che esiste e che il resto era ed è una confusa sequenza di immagini irreali e non vere.
Capii che non mi interessava pù se nelle immagini del passato ero stato ingombrante o se nelle immagini del futuro sarai potuto essere difficile da raggiungere, perchè avevo capito, sapevo, che tali immagini non esistevano davvero, bastava che riuscissi a farlo capire anche al mio interlocutore.; io avevo tutto il presente del tempo per diventare quello di cui avrebbe avuto bisogno.
Cappi che c’era un mondo là fuori che mi aspettava e che non sarebbero state le medicine, non sarebbero state le intemperie della vita o le difficoltà quotidiane a rallenatare la mia corsa, non mi avrebbero frenato nemmeno le immagini di un passato o quelle di un futuro, perchè erano inesistenti e facenti parti dell’oggi, a distogliere il mio cuore da te.
Sia quel che sia, io sono nel presente quello che te volevi fossi nel passato e ti auguri diventi nel futuro.
Le immagini di ieri le pensi oggi e le immagini del domani le pensi oggi; quindi, alla fine è solo l’oggi che esiste.
Giorno dopo giorno. Attimo dopo attimo. Io viverò le mie ore per quel che saranno.
E’ così che scorre il mio tempo, scorre per te.
così. per dire. CJJ