Sul fare della sera, un beep colse la mia attenzione, guardai il cellulare e lessi.
Un messaggio stringato, secco, che non lasciava trasparire alcun argomento, alcun perchè.
“Certo che puoi mandarmelo” risposi
Trepidante attendevo lo scorrere del tempo, senza sapere e capire cosa stesse per succedere e cosa stesse per chiedermi o comunicarmi.
Guardavo con trepidazione uno schermo nero che rifletteva la mia sagoma, lo guardavo con trepidazione ascoltando una canzone che tutt’ora amo “Where the world ends “.
Mentre seguivo la melodia canticchiando un beep colse nuovamente la mia attenzione; era il messaggio che attendevo, un audio messsaggio.
Lo ascolti con attenzione.
Mi misi a sedere e lo ascoltai nuovamente domandandomi come fosse possibile che dentro un “giovane” uomo ci fosse una così “grande” sensibilità.
Era quasi incredulo che quelle parole, quelle considerazioni e certe emozioni potessero arrivare da quei riccioli.
Ripensai alla mia vita, ma mai, nemmeno ora, mi sono mai posto una simile domanda.
Dovevo esserne felice, o chiedermi cosa lo avesse colpito così tanto?
Avrei dovuto gioire o preoccuparmi?
Era solo frutto dei pensieri o di qualcosa che gli era successo?
13.000 miglia fanno anche questo, amplificano e silenziano tutto rendendolo molto più grande e difficile di quello che è.
La canzone continuava “...You know, love will be our wings. The passion rises up from the ashes when the world ends“.
Mi alzai e girando intorno al mio mondo, pensai se fosse stato giusto rispondere con saggezza o per come sono, con le mie parole, con le emozioni che vivo e con la passione che mi anima.
Chiusi gli occhi e presi a parlare, senza mediazione, senza filtri.
Mi sentivo fiero e felice, poi appoggia il cellulare sul tavolo di cristallo, ed osservando le mie gambe pensai a quanto avevano camminato per portarmi fino a quel giorno.
Avevo il sorriso sulle labbra quando un altro beep accese lo schermo del cellulare.
Era lui, nuovamente lui.
“Ascolterò molte volte questo tuo messaggio”, diceva, “perchè quello che dici è come un libro che va letto molte volte per assorbirne tutte le cose importanti e belle che mi hai detto”.
“Grazie di essere quello che sei, perchè è per questo che sono quello che sono”.
Ingenuamente strinsi il cellulare al petto, come fosse lui chiedendomi se, invece, non fosse stata proprio quella distanza a renderlo ciò che era.
“When the world ends, you’re gonna come with me. We’re going be crazy like a river bends. we’re going to float, through the criss cross of the mountains, watch the fade to nothing when the world ends”
così. per dire. CJJ
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