Probabilmente “l’eccesso” nelle azioni porta a sbagliare valutazioni e, di conseguenza, le reazioni che abbiamo.
Succede quindi che per non dire “qualcosa”, ci si trovi a non esprimere il nostro dispiacere (dissenso) procurando a noi stessi ancor più dolore o di dire cose “esagerate” con parole sbagliate, quindi sbagliando.
Purtroppo, quando volontariamente o meno, decidiamo di non affrontare il problema, è come se decidessimo di assorbire in noi i suoi effetti, di accumularlo in noi.
Ogni dolore che prendiamo in silenzio si aggrappa agli altri, giorno dopo giorno, problema dopo problema, fino a quando una piccola cosa, non più grande o grave delle altre, ci porta a reagire scompostamente e ingiustamente.
Spesso i vecchi dicono “così passi dalla ragione al torto”, vero, ma cosa dovrebbe fare una persona che assorbe da tempo, troppo tempo?
Bisognava agire subito (il toro và preso per le corna) ma chi non ha quel coraggio, quella forza o quella determinazione?
Chi non riesce a reagire subito, deve essere costretto a subire sempre e per sempre?
Chi non riesce ad affrontare il brutto che c’è fuori, cosa deve fare? sopperirne in silenzio?
Ci sono tante persone che non riescono ad essere lucide quando accade qualcosa di brutto e non sempre non lo fanno perchè non capiscono il problema o non gli interessa, ma solo perchè non sanno cosa fare. E queste persone, forse più sensibili delle altre, devono subire o patire per la loro coscienza?
No, certo che no, ma così è e così sarà per gli anni a venire.
Capisco chi non agisce perchè non conosce, ma non chi non lo fa, sapendo.
Chi non sa cosa sia un’arma e la trova dinanzi a sè, può essere che la impugni e che la tocchi, ma sarà involontariamente responsabile di quello che può succedere.
Ma se alla stessa persona è stato detto, detto e detto ancora (magari anche con disegni, foto e video) che una pistola è pericolosa, nel caso in cui la trovi e la impugni, è volontariamente responsabile (perchè consapevole) di quello che quell’arma può fare.
Ed allora perchè fingere ignoranza quando qualcuno ti ripete le stesse cose sempre?
Perchè non “si è” o non “si sa fare”? Qual’è la verità?
Non sentite anche voi che il mondo sta cambiando?
Non vi sembra che le programmazioni future, abbiano lasciato spazio alla sola gestione del presente?
Non vi rendete conto che non riusciamo più a programmare un futuro lontano, perchè non sappiamo più quale sia in nostro presente?
E non credete che anche questo destabilizzi tante persone?
Non credete che coloro che erano programmati a guardare al domani, si trovino senza bussola, fermi con gli occhi all’orizzonte chiedendosi se non fosse solo un sogno?
Non cretede che coloro che sapevano gestire gli eventi, si trovino inermi davanti ad un “lassismo” generale?
Non vedete che siamo diventati anime spente, davanti ad un mondo “fermo” e “silente”?
Reagite a ciò che non va bene oggi, non aspettate il domani, ma se non vi riesce farlo non accettatelo, non sopportatelo, aspettate il domani per reagire come sarebbe stato giusto farlo oggi.
Tra un discorso e un’altro, oggi mi sono sentito dire “Mettitelo in testa…” Lo farò.
così. per dire. CJJ