Ieri mi è capitato di vedere il video di un ragazzo che si poneva una domanda, di conseguenza a chiunque lo stesse osservando:

“Quante persone in questa settimana vi hanno chiamato per chiedervi come state e se avete bisogno di qualcosa?”

“Nessuna,” si rispondeva.

“Ma se nessuno si è posto il problema di sapere di voi perchè voi vi ponete il problema di loro? Perchè state attenti al loro giudizio?” continuava

“Se nessuno sta pensando a voi, allora pensate voi al vostro bene e fate quello che più vi fa star bene e non date retta al loro giudizio, al loro pensiero” concludeva.

Di per sè è un messaggio bello, forte, intenso, ma fermandosi un secondo a riflettere, un solo secondo, emerge la tristezza e la solitudine di una persona che è isolata.

Che soluzione ci propone? Non curarsi degli altri e pensare a noi stessi. Quindi rimanendo isolati.

Ripeto, ci ho pensato e mi sono chiesto è davvero questa la soluzione a questa cosa, che peraltro succede a molti ?

Forse ci si dovrebbe domandare perchè nessuno si domanda di noi?

Cosa possiamo fare per essere parte di qualcosa e di qualcuno?

Cosa possiamo fare per essere oggetto di un pensiero altrui?

Sarà la mia natura, sara re Brity, sarà quello che sarà, ma non accetto mai la soluzione perdente della vita, quella remissiva, quella dell’ “è così”.

Accetto le sconfitte, ma dopo averci provato.

Accetto le ferite, ma dopo aver combattuto.

Accetto il chiedere scusa, ma dopo aver capito di aver sbagliato.

Non accetto accettare le cose perchè sono così.

Molti anni fa pensavo che si potessero aiutare le persone a cambiare. Oggi so che non è possibile ed il detto che coniai molti anni fa, 12 per l’esattezza, chi nasce tondo muore tondo e stronzo, è ancor più valido.

Non vi dirò di essere chi non siete, vi dico solo di provare a non accettare le situazioni.

La vita è così, cercate di renderla meno stronza possibile. Fatelo per voi, con i vostri strumenti.

Così. Per dire. CJJ