Ieri sera mi è capitato di vedere un film dove una persona, decisamente esausta e stanca, distruggeva tutto ciò che lo circondasse e lo faceva urlando e inveendo non contro qualcuno o qualcosa in particolare, ma verso se stesso.
Era arrabbiato, deluso e amareggiato di come si fosse ridotto e di quale fosse la sua vita e non accettando più quanto accadesse, dava sfogo ad ogni sua energia.
Vedendo quelle scene e la veemenza con cui i fotogrammi si susseguivano, mi chiesi quante persone, nella vita vera, quella fatta di casini reali e di situazioni paradossali, oltrepassassero la linea dell’autocontrollo e reagissero veramente in quel modo, se davvero una persona potesse arrivare ad odiare se stesso per non aver avuto il coraggio di guardare oltre le nuvole bloccandosi quando era in tempo per farlo.
La cosa che più mi colpì fu vedere la consapevolezza di quello che stava accadendo, vedere che più scorreva il tempo e meno forza avevano le sue certezze.
Sapeva e capiva, ma non agiva.
Sapeva e vedeva, ma non agiva.
Sapeva e sentiva il dolore del suo accettare, ma non agiva.
Guardai quelle scene con dolore e così immerso nel personaggio che sentii e percepii quanto gli stasse accadendo.
Il film terminò in modo frettoloso, secondo me, lasciando aperto ogni possibile finale,
Non soddisfatto e deluso, forse anche curioso di quanto visto mi chiesi in cuor mio cosa avrei fatto.
Ci pensa su, molto, poi appoggiai il telecomando sullo schienale del divano e andai verso camera. il soffitto era lassù, lontano da me, la notte silenziosa e i pensieri correvano veloci nella mia mente.
Ci pensai fino a quando vide albeggiare. Mi alzai e inizia a scrivere.
ieri ho visto un film…che spero di non vedere più.
così. per dire. CJJ
“Non dispiacerti di ciò che non hai potuto fare, rammaricati solo di quando potevi e non hai voluto.” Mao Tse Tung