Non ho mai smesso di pensare che leggere, renda l’uomo più libero, non solo più colto.

Non ho mai smesso di pensare che leggere, ci permetta di vedere il mondo con gli occhi degli altri, valutandone le differenze con il nostro.

Non ho mai smesso di pensare che leggere, ci doni la possibilità di capire cose che non sappiamo, di imparare cose che non conoscevamo e di innalzare il nostro interesse, la nostra curiosità verso cime più alte.

Ho sempre pensato che fosse così che si cresce interiormente, l’ho pensato sempre, solo che ogni tanto nei meandri della mente si innalzano pulviscoli leggeri, quasi innocui, che pian piano rendono la tua determinazione meno forte, la tua sicurezza meno reale.

Questi momenti di confusione, ti pongono davanti a domande che prima non ti eri posto e ti chiedono risposte che non sempre riesci a dare.

Ma, se volessimo davvero essere onesti con noi stessi, quante volte non sappiamo le risposte e quante non vogliamo saperle illudendoci perplessità o altro?

Capita che per paura, per semplicità o per vigliaccheria, si preferisca non vedere per noon dover accettare e affrontare; un pò come la frase “occhio non vede cuore non duole”. Ma se arriviamo a pensarlo “non voglio vedere”, “non voglio sentire” è perchè già sappiamo che qualcosa non funziona e, per vigliaccheria o semplicità, per paura o ipocrisia, si finge e si va avanti.

Ecco che quel pulviscolo di prima, si addensa, ci avvolge e ci rende ciechi al reale mettendoci solo confusione.

Cosa fare?

Un libro inglese che sto leggendo consiglia di “attendere” perchè gli eventi sono solo una piccola parte del nostro percorso; non piove sempre, non c’è il sole sempre, non nevica sempre, per cui fermati ed aspetta.

C’è un altro libro, anch’esso inglese, che suggerisce di “affrontare”, se piove devi aprire l’ombrello, se nevica devi metterti i guanti.

Poi ci siamo noi, piccoli e semplici umani, che alla prima goccia di pioggia guardiamo il cielo senza far nulla, al primo fiocco di neve sorridiamo pensando a quando eravamo bambini, al primo raggio di sole ci facciamo scaldare il corpo.

Non c’è una regola per affrontare quel pulviscolo che annebbia il nostro percorso, c’è solo a consapevolezza che quando la nebbia arriva, non c’è alcuna torcia che ci permetta di vedere oltre.

Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l’alba,
da’ lampi notturni e da’ crolli ” Nebbia – G.Pascoli

così. per dire. CJJ