C’è sempre un momento della vita in cui si sente di aver raggiunto la fine di un percorso.
Alcune volte arriva improvvisa e inaspettata, ti travolge con violenza e veemenza senza guardarti minimamente, altre si avvicina lentamente, ti accarezza, ti avvolge e ti prende giorno dopo giorno, subdolamente, come se tu l’avessi sempre voluta.
Comunque questa arrivi, inaspettata o cercata, quell’attimo è, e sarà, un momento delicato della vita, un momento in cui sei consapevole che certe cose non torneranno più e il passato è veramente “passato”.
Alcune volte ci si sente persi, perchè si sgretolano delle certezze (o abitudini) che oramai facevano parte del vivere e che sapevi gestire, altre si rimane in silenzio, fermi, immobili, increduli, impauriti e confusi, perchè quando qualcosa cambia con tanta velocità anche le persone più equilibrate e sicure, non possono che porsi alcune domande e vacillare.
Ma è in quell’attimo, proprio quando le domande ti affollano la mente che si vede la “struttura” di una persona.
Quanto vale piangersi addosso per qualcosa che sapete non tornerà più? Quanto vale denigrare o sminuire quanto di bello è stato e solo perchè i ricordi siano più sbiaditi e meno sereni, tanto da rinnegarlo?
Non commettete l’errore di crede o pensare che ciò che vi succede cambi il passato, perchè così non è, quel fulmine vi cambierà il futuro ed il modo di vivere il presente, ma se quel passato è stato bello, altrettanto deve rimanere nella vostra testa.
E’ proprio quando accade un imprevisto che si capisce la serenità interiore di una persona e quando questa appare forte e decisa, si percepisce e ci si rilassa.
Non ho mai creduto nella casualità e nemmeno in un destino predefinito, ho sempre creduto che Noi sia il centro del nostro mondo, che siamo noi i fautori del nostro destino e che sono le nostre scelte a modificarlo.
Certo, ci sono situazioni che ci costringono a deviare dal percorso che stiamo percorrendo, ma se il nostro sguardo è verso quella linea sottile che delimita il mare dal cielo, anche se la strada devierà un pò, anche se un evento imprevisto attrarrà la nostra attenzione e ci confonderà, ben presto volteremo lo sguardo cercando ancora l’orizzonte.
Forse è l’età, la maturità o l’esperienza che ogni giorno chiudo nel paniere della vita, ma sono convinto che la fine di qualsiasi cosa, differisce da persona a persona a seconda di come si pensi sia il nuovo inizio.
Quando il mondo sembrerà sgretolarsi davanti a te, non cercare tra le macerie le rovine del tuo passato, ma prova a volgere lo sguardo altrove e vedrai che il cielo sarà bello come lo era prima ed il solo ugualmente splendente.
Sappiate vedere la fine come l’inizio di una nuova esperienza, sappiate accettare che una cosa accade in quel momento perchè non avreste potuto affrontarla prima o dopo, accettate che la vita è una scalinata dove gradino dopo gradino accumulate esperienza.
Non fatevi prendere dei rimorsi o dai rimpianti, perchè un terremoto genera caos ma vi permette di ristabilire l’ordine.
Lo sò che è facile a dirsi ma non a farsi, lo so che ci sono momenti in cui verrebbe da arrendersi, lo so che ci vuole del tempo per andare oltre, ma se non lo farete, se vi rannicchierete chiudendovi la testa tra le braccia, non vi rimmarrà altro che vivere una vita nell’attesa che finisca.
No, io no, non ho mai visto la fine come un declino, ma come una ripartenza. Non so perchè il destino ha messo nel mio percorso tante “fini”, forse perchè erano necessarie per formarmi, oppure perchè mi avrebbero aiutato a migliorare quello che avrei fatto dopo.
So bene che quello che sono lo devo a me e ai tanti terremoti che mi hanno scosso e ogni volta che la terra mi tremava sotto i piedi mi sono guardato fiducioso e consapevole che dopo ogni tramonto, ci sarà anche un’alba.
Ho percorso la mia strada ripetendomi spesso che “Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno.” (P. Neruda) e me lo sono ripetute spesso; provate a farlo anche voi quando cala la notte e quando le stelle sembra che non vi indichino più la via della rinascita.
così. per dire. CJJ