Durante questo lungo percorso della vita, dove spesso le cose si sovrappongono senza una precisa ragione, capita di cercarci di spiegare quanto accade attraverso scuse e motivazioni più o meno plausibili.

E quando questo non ci riesce diventa facile dare le colpe alla sorte, alla vita, alle difficoltà e, spesso, alla stupidità degli altri.

Ma quanto davvero quello che ci capita dipende dagli altri e quanto da noi stessi?

Quanto quello che ci capita è frutto delle nostre scelte e delle nostre, più o meno sbagliate, valutazioni o quanto dalla incapacità di capire o accettare degli altri i nostri consigli?

Quanto di quello che accade, accade e basta, senza dipendere da chicchessia, meno che mai da noi?

Perchè dover cercare una scusa che ci scagioni da errori che, spesso non facciamo, o attribuire ad altri magagne affinché ci liberi la mente, l’animo e lo spirito da errori davvero nostri?

Anche noi, ognuno di noi sbaglia, ma non sempre e non per forza.

Anche noi, ognuno di noi, si trova a voler qualcosa che mai accadrà, a sperare in qualcosa che spesso on accadrà, a desiderare qualcosa che spesso non accadrà, ma continua a farlo?

Perchè non accettiamo di che non tutto quello che vogliamo sia raggiungibile?

Perchè non guardiamo i nostri sogni come guardiamo quei gabbiani che volteggiando nel cielo solcano le onde del mare osservando il mondo dall’alto verso il basso, che ci osservano, ma che mai raggiungeremo e mai potremmo vedere con i loro occhi il mare, la sabbia, e quei piccoli uomini a testa in sù?

Arriverà un giorno in cui riusciremo ad accettare che esistono punti di vista diversi?

Esisterà un giorno in cui accetteremo che noi dovremo sempre alzare il capo per guardare il cielo e le nuvole abbassare lo sguardo per osservarci, ma che nessuno dei due potrà mai capire cosa e come vede l’altro ?

Accetteremo mai che la vita è diversa e per questo unica?

Arriverà il momento in cui accetteremo che un sasso non sarà mai una rondine, un aquilone non sarà mai un cerbiatto e noi non saremo mai capaci di trasformare gli altri in noi stessi?

Forse no, o forse a qualcuno si, ma da qui a quel giorno io rimarrò deluso degli sforzi che ho fatto, faccio e farò per capire e farmi capire, seppur consapevole che io ho sempre visto e vedrò solo la pancia di quel dolce gabbiano che mi sorvola e lui, bianco ed elegante, solo la mia nuca.

Un giorno accetterò la disfatta con dolore, e lo capirò quando riuscirò a non alzare gli occhi per cercarlo o guardandolo  volare non proverò ad aiutarlo a venire da me.

Quindi sì, alla fine anche una disfatta può insegnarci qualcosa, può insegnarci tanto, ma non con la forza, con la consapevolezza di non essere riuscito a farlo.

Non siamo tutti nati per vincere le battaglie, ma ognuno di noi ha un piccolo spazio da riempire. Non usiamo uno troppo largo, troppo stretto o che non ci appartiene, altrimenti ci accontenteremo per un pò, ma alla fine la sconfitta sarà più grande della fatica per trovare il nostro spazio nel mondo.

Ci fu un tempo per vedere, uno per sorridere, uno per leccarsi le ferite ed uno per pensare.

Accidere ex una scintilla incendia passim

così. per dire. CJJ