Esiste un limite visibile, ben visibile, come un filo rosso, una bandierina, un nastro colorato, un gruppo di pagliacci, due rinnocerenti verdi, un licaone cucciolone, insomma qualcosa che ci permetta di capire quando passiamo dall’essere tenace a testardo?

Esiste un limite comprensibile, oltre il quale la tenacia nel raggiungere qualcosa si trasforma in scarsa elasticità mentale e sfiducia nei confronti dei consigli altrui?

Vi è mai capitato di essere convinti di sapere, ma di ritrovarvi a dubitare di voi stessi, delle vostre certezze e delle vostre capacità e di procedere sapendo di non sapere?

Vi è mai capitato di continuare in quello che fate non volendo ascoltare gli altri, per poi cadere nel buio?

Vi è mai capitato di ascoltare sempre il parere altrui e trovarvi disorientati davanti alla necessità che siate voi a decidere?

Vi è mai capitato di mettere in dubbio ogni cosa che fate, anche se l’avete ripetuta mille volte?

Vi è mai capitato…?

Si, penso proprio di sì, perché queste sono cose che capitano ogni giorno nella nostra vita.

Momenti più o meno prevedibili, disseminati lungo il percorso giornaliero, nei quali dobbiamo valutare cosa fare.

Alcune volte senza nemmeno rendercene conto, altre pensando di sapere quello che vogliamo, altre schernendo chiunque e guardandole dall’alto (“persone limitate”), altre ancora avanzando al grido “ecchissene.”

C’è un modo per non sbagliare mai? No!

C’è un modo per sbagliare meno? Si, quello di sapere cosa facciamo, ascoltando chi ci circonda e facendo tesoro degli errori (per non ricommetterli).

Così. per dire. CJJ

 

ps è tanto che non facciamo una bella analisi grammatologica. Analizziamo la frase: “Impara dai tuoi errori”

Tu: soggetto sottinteso parecchio (l’importante è sia terza persona singolare o plurale, magari un pochino neutra, ma che non diventi prima persona : “io”)

Impara: voce del verbo imparare, tempo infinito (tanto non ti riesce), genere transitivo (che ne so, on ti piace? va bene anche intransitivo?), forma attiva (sbaglia lui, mica io), coniugazione? facciamo celibe? (non penso che sia sposato con nessuno).

dai tuoi errori: complemento di origine (Italia) o provenienza (centro città)