Planet 4 You

Le nuvole limitano solo il tuo sguardo, non i tuoi sogni

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Follia?

Oggi, mio malgrado e come spettatore, ho dovuto vivere attimi (che sembravano non finire) tra il grottesco e il surreale.

Un confronto acceso tra persone che credevo “umane”, diventato una arena e concluso con offese “brutte e gravi” , ma solo da una parte.

Forse perchè non l’avevo mai vissuta una cosa così, forse perchè credo nel dialogo per capire e non nell’arroganza del “voler la ragione”.

Forse perchè penso che a tavolino di possa tutto o forse perchè basta guardare i fogli.

Forse perchè a tutto c’è un limite o perchè credo che alla fine non meriti mai arrivare ad annebbiare la testa e le parole, tanto quel che doveva essere lo sarà anche domani.

Forse per tanti altri motivi che non merita scrivere, ma vivere così, osservando e cercando di capire, mi ha fatto riflettere sull’educazione delle persone, su dove pensavano di arrivare, dove arriveranno e come ne usciranno, ma, soprattutto, su cosa io ci incastri in tutto questo e come mai ne sia stato partecipe.

C’è chi sostiene che a tutto ci sia un perchè, chi mi dice che le cose accadono perchè voglio che accadano, chi mi ripete che è colpa del passato e di come vivo il presente, ma qualunque sia la motivazione ho avuto la sensazione di essere un alieno o un cigno nero, capitato nel mezzo al “chissà che”.

Dovevo viverla per capire? Capire cosa?

Dovevo viverla per valutare? Valutare cosa?

Dovevo viverla per riempire quei minuti in maniera diversa? Perchè?

Non so se anche a voi capiti, qualche volta ovviamente, di non sentirvi ingranaggio di questa macchina, beh io oggi mi sono sentito così, anche se non mi sento più un fanciullo e tanta, ma tanta, acqua è passata sotto i ponti.

Ma so che esiste un passato, esiste un presente ed esisterà anche un futuro e i conti torneranno tutti.

Oggi, mio malgrado e come spettatore, ho dovuto vivere una situazione tra il grottesco e il surreale.

così. Per dire. CJJ

Guerre e Battaglie

Apparentemente ci sono persone che ottengono le cose sudandole, lottandole e aggrappandosi a tutto ciò che è possibile affinchè si avverino, poi ci sono altre che apparentemente le ottengono senza particolare fatica.

Oggi non voglio addentrarmi su cosa provi l’una o l’altra persona, ma solo su cosa provi una persona che sente di dover combattere mille battaglie per ottenere qualcosa, voglio addentrami nella fatica psico-fisica di chi non ottiene nulla per caso, voglio addentrarmi sulle vibrazioni della vita e su quello che succede prima, durante e dopo ogni fatica.

Queste persone si sentono schiacciate dagli eventi, come se tutto il cosmo ruotasse per rendergli le cose complesse.

Non ho mai sopportato chi si lamenta e chi si sente sopraffatto dalla vita, ma spesso le capisco e provo le loro emozioni e delusioni, provo a capire come aiutarle e come aiutarmi.

Tra tutti c’è chi si abbatte e si lascia sopraffare dalle circostanze, chi si sente vittima e smette di “provare a lottare”, chi si professa sfortunato e chi, non potendo far altro e non volendo accettare quel che succede, trova le energie per provarci e, spesso, per riuscire a riconquistare quello che gli sarebbe dovuto.

Ottenere qualcosa in cui si crede è bello ed è unico, ma quanto è giusto sudarsi ogni cosa che questo mondo ci dona?

Non sprei darvi una risposta, perchè una vera risposta non c’è, ma posso dirvi che ne vale la pena quando lo facciamo per noi, ed ancor di più quando lo facciamo per gli altri.

Poco importa se trascorrerete giorni e giorni aspettando che accada, poco importa se i pensieri offuscheranno la vostra mente rendendovi poco lucido, poco importa se non capirete il motivo, l’importante è non smettere di volerlo, non smettere di ritenerlo possibile, non accettare che la via è tortuosa solo per voi.

Ho lottato tanto per tutto, proprio per tutto, non mi sono mai piagato e spesso domandandomi se sbagliassi. Non mi sono mai arreso alla sorte, della quale non ho stima e considerazione, non ho mai pensato di essere un agnello sacrificale e nemmeno un appestato, ma spesso mi sono ritenuto “solo”.

Ho provato a spiegarmi, cercando negli altri quella forza che sentivo scemare, ma vedrete che gli altri, non sono e saranno mai voi e quindi… rimboccatevi le maniche e andate avanti, un passo dopo l’altro, costi quello che costi, perchè alla fine arriverete alla meta e quando ci sarete beh, per poco o per tanto che sia, l’aria sarà fresca, la luce splendente e il cielo terzo, ma solo per voi.

Ho voluto tanto quello che accade, l’ho pagato molto di più di quanto non dica la vile moneta, ma sono bastate poche parole per capire che ne è valsa la pena e che un’altra pietra è posata, nel viale che porta all’aldilà.

Una volta scrissi un post sulla mia concezione della vita “Ci sono colline e colline”, dove mi immaginavo la giovinezza, l’età adulta e la vecchiaia, un post del 2015, perso nel 2019 insieme ad altre 700 riflessioni che avevo scritto su P4Y dal 2002, grazie a “qualcuno? qualcosa?” che non amava i miei pensieri e li cancellò.

Qualcuno mi disse “bastava un backup”, ma chi mi conosce e sa che non scrivo per gli altri ma per me, sa che non ho mai riletto nulla di quanto scritto, perchè P4Y è un luogo che raccoglie i pensieri del momento, ciò che mi ha emozionato o colpito e li rimarranno, finchè la luce ci sarà.

Ho pensato tanto a quel post, poi mi sono ricordato che l’avevo scritto in un mio libro e riportato anche su Planet. Sono andato a ricercare la bozza e cercandolo l’ho ritrovato. Era il 17 aprile del 2015 ed erano le 7:29 e 56 secondi di una mattina che non ricordo se piovosa o soleggiata, fredda o mite, ma so che quel post è vivo in me e mai riuscirò ad accettare quello che non capisco.

Spero di essere riuscito a farlo capire anche chi mi seguirà, ma sarà lui a far di necessità virtù e se le strade lo porteranno al cielo o al mare, in montagna o in collina, nell’arancio o nel blù, dipenderà da lui. A me non rimane che sperare di avergli dimostrato che si può, tutto si può quando lo si desidera.

Non ho idea di quanto sopravviva in questo mondo e di quante altre battaglie combatterò, non so quando finirà la guerra, ma so che al momento giusto chi di dovere saprà come sorreggerti: uno ti guarderà alle spalle nella vita vera e uno a non farti perdere i sogni che avevi.

A loro va tutta la speranza di non interrompere un percorso fantastico, a loro cedo le mie speranze, a loro dono ogni battaglia combattuta.

Un giorno capirete che nulla può essere fatto da soli, accettatelo con serenità perchè alla fine l’unica cosa che conta è “riuscire” ad abbracciare quello che si desidera, perchè la “felicità non è amare ma rendersi conto di essere amati”. Costi quel che costi.

Così. Per dire. CJJ

Ci sono colline e colline…
2015-04-17 07:29:56
Era pronto, lo era da tanto, fremeva, non vedeva l’ora di partire “lancia in resta”, senza essersi posto domande, ma carico di voglia, voglia di fare e di dimostrare, come ogni giovane. quando si è ragazzi tutto è più semplice, sempre, le montagne sono colline e le colline delle leggere salite, quindi perchè preoccuparsi? ma poi di cosa? le gambe erano forti e robuste, il cuore di acciaio, i polmoni grandi come mongolfiere, tutto era bello, tutto poteva andare, lui ed il suo carretto, procedevano lungo il percorso. ogni tanto qualche buca rallentava il passo, ogni tanto qualche piccolo guasto al suo carretto l’obbigava a fermarsi, ogni tanto la fame e la sete ed ogni tanto una buona doccia, ma piccole cose, piccolissime, rispetto ai suoi sogni. saliva e scalava, saliva e fischiava, saliva e cantava. un bacio qui, un saluto la e lui, imperterrito, non curante della fatica, delle intemperie e delle circostanze, continuava a salire. Caspita quanto è lontana la meta…. si diceva, ogni tanto, poco ad essere onesti, Pensavo ci volesse meno….. si diceva, ogni tanto, poco ad essere onesti, Avanti tutta, dopo la salita arriva la discesa ed in fondo alla discesa la meta. che bello! bellissimo! la strada procedeva e anche lui, il nostro giovane,  imperterrito, deciso, convinto, consapevole giovane. Sulla destra una locanda, sulla sinistra un bivacco, sulla destra un abbeveratoio, sulla sinistra un asilo, tutto procedeva bene, qualche sasso, qualche buco nella suola, avanti. sulla destra le elementari, sulla sinistra le media, sulla destra l’università e lui, il nostro giovane procedeva, qualche sasso, qualche buco nella suola, avanti. sulla destra le prime esperienze, sulla sinistra il militare, sulla destra la pinacoteca e sulla sinistra proxima, sulla destra l’essentia e sulla sinistra niente, era buio, il nostro giovane procedeva, qualche sasso, qualche buco nella suola, avanti. sulla destra un cantiere, sulla sinistra qualche pecora, mira buffo c’erano anche i pastori, sulla destra milano, sulla sinistra vicenza, sulla destra ny e sulla sinistra una vela, il nostro giovane procedeva, qualche sasso, qualche buco nella suola, avanti. Caspita quanto è lontana la meta…. si diceva, ogni tanto, poco ad essere onesti, Pensavo ci volesse meno….. si diceva, ogni tanto, poco ad essere onesti, Avanti tutta, dopo la salita arriva la discesa ed infondo alla discesa la meta. che bello! bellissimo! la strada procedeva e anche lui, il nostro adulto,  imperterrito, deciso, convinto, consapevole adulto. dai, dai e poi dai che la fine quella leggera salita e di quella collina è lì, lì vicino e poi inizia la discesa. sulla destra il mare, sulla sinistra la sabbia, sulla destra la favola e sulla sinistra la lacrima, sulla destra caffè, sulla sinistra tè, sulla destra lui, sulla sinistra lei, il nostro anziano procedeva, qualche sasso, qualche buco nella suola, avanti, ma che fatica.   Caspita quanto è lontana la meta…. si diceva, ogni tanto, poco ad essere onesti, Pensavo ci volesse meno….. si diceva, ogni tanto, poco ad essere onesti, Avanti tutta, dopo la salita arriva la discesa ed infondo alla discesa la meta. che bello! bellissimo! la strada procedeva e anche lui, il nostro anziano,  imperterrito, deciso, convinto, consapevole anziano.   sulla destra una panchina, sulla sinistra una tenda, sulla destra un masso….. Mi fermo, sono stanco, eppure la fine della collina è là, la vedo, si, si, la vedo. Si fece forza, si fece coraggio e con le ultime forze che aveva raggiunse la collina. si fermò. in cima c’era un cartello “Qui inizia la fine” cosa vorrà dire? appoggiò il carretto, era la prima volta che si fermava volontariamente, lesse con attenzione il cartello. “qui inizia la fine” era chiaro, ora tutto gli era chiaro. Che sbadato che sono stato. prese il carretto, lo portò in prossimità della discesa e lo lanciò verso la fine. si distrusse in mille pezzi ognuno dei quali svanì…. pluff alzando gli occhi guardò le stelle, pensò al mare ed alla luna e si disse “…………………..” così fu. 

così. per dire. CJJ dillo, fallo e ovviamente …… sallo! Have a nice day!    

Se amare significa soffrire…

Se amare significa soffrire, allora ogni dolore è sopportabile, ogni situazione affrontabile, ogni pensiero superabile.

Amare qualcuno è un crogiuolo di emozioni, belle e brutte, di sensazioni vorticose, di attimi rubati al tempo e di istanti impressi nel cuore.

Amare è qualcosa che non puoi chiudere nel tempo o nell’età di una persona, si può amare con la stessa intensità a 18 anni così come a 80, perchè amare ci rende giovani, liberi e capaci di fare follie.

Amare è l’altra parte del quotidiano, dei problemi, delle incertezze, delle coincidenze, perchè quando ami tutto è meno serio, quando ami tutto è più intenso.

Amare ed essere amati chiude il tempo dei ricordi in una scatolina piccolina, laggiù, in fondo al cuore e ti lascia sospeso nella speranza che uno sguardo arrivi fino a te.

Amare è gioire di qualcosa che non c’è, di sperare in qualcosa che non è detto succeda, di sentire il suo profumo ovunque, di sentire la sua voce sempre, di sentire il suo calore vicino a te.

Amare è qualcosa che non si nasconde, no non si può, perchè amare è donare senza regole.

Amare ciò che ci dona il futuro e quindi, se amare significa soffrire, allora ogni dolore è sopportabile, ogni situazione affrontabile, ogni pensiero superabile.

cosi. per dire. CJJ

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