Quante volte vi siete trovati a guardare insistentemente un orologio e con gli occhi a provare a sospingere quelle lancette?

Quante volte avete sentito il peso dei secondi scorrere, come se il tempo si fosse fermato da qualche parte?

Quante volte avete provato a leggere qualcosa, a camminare, a guardare delle cose alla televisione ed anche a guardare l’orizzonte pur di non pensare, ma tutto intorno a voi continuava a scorrere troppo lentamente?

Quante volte vi siete detti: “Mi manca come l’aria” rendendovi però conto che ogni volta che lo facevate, sentivate un peso ancor più grande nel petto?

Quante vole avreste voluto non aspettare e agire, quante volte avreste voluto sapere e non attendere, quante volte avreste voluto capire e non immaginare rendendovi però conto che il mondo e la vita ci metto, sempre più spesso, davanti a bivi importanti.

È in quei momenti che qualcuno di noi agisce di impeto, altri sperando nel divino, altri valutano e pesano ogni scelta, altri giocando con la sorte e qualcuno poi, fermandosi.

Ma tutti, proprio tutti, nella vita abbiamo vissuto la difficoltà di attendere qualcosa, qualcosa che doveva arrivare o qualcosa alla quale dovevamo andare, qualcosa che ci avrebbe donato un sorriso o anche una lacrima, qualcosa che ci avrebbe rasserenato o solo incupito, ma tutti, proprio tutti, siamo e saremo costretti ad aspettare.

Ci pensiamo poco a questo aspetto, ma gran parte della vita la trascorriamo ad aspettare qualcosa, aspettare che il sole sorga, aspettare il tramonto, aspettare un evento, aspettare un amore, aspettare di andare a lavoro o di tornare a casa, aspettare la nascita di un figlio, aspettare di abbracciare o sorridere con qualcuno, aspettare ed ancora aspettare.

Ora ripensate a quanto tempo avete atteso per fare una di queste cose e poi pensate a quanto velocemente essa è successa e svanita. Si, provate a pensare se quell’ansia, quel fremito o quell’agitazione nell’attesa di è stata pari al tempo che la stessa cosa è durata.

No, se siete onesti con voi stessi non gli avete dedicato lo stesso tempo, perché nel preciso momento in cui quel qualcosa è successo, avete sorriso e vi siete rilassati, ma avete spostato la vostra attenzione ad altro.

Qualcuno pensa che quando siamo felici, cerchiamo una ragione o una scusa per non esserlo. Ci ho riflettuto molto e mi è anche capitato di condividerlo perchè noi sappiamo fremere per qualcosa, ma non sappiamo gioire con la stessa intensità per quello che otteniamo.

Non sappiamo donare a noi stessi la stessa attenzione che dedichiamo agli altri, non sappiamo donarci la stessa quantità di felicità che doniamo all’attesa, non sappiamo suddividere equamente il tempo del non fare con quello dell’avere.

Mi sono chiesto il perché, perchè non riuscmo a farlo e credo che la risposta sia nella nostra scarsa conoscenza del “sognare”.

Penso sempre più spesso al fatto che siamo avide persone che riflettono sul denaro, ma non sulla felicità dell’amore, persone che pesano una macchina o un vestito, un abbigliamento o un taglio di capelli, ma non un sorriso e la serenità.

Come possiamo valorizzare un attimo se non riusciamo più a cercare qualcosa che è nascosta dentro di noi e che ci dona la ricchezza più grande che abbiamo “che non è certo materiale”?

Se vi guarderete bene intorno, vedrete che sacrificandovi potrete arrivare a comprare qualsiasi cosa, perché tutto ha un valore tutto ha un costo, ma solo due cose non potrete mai comprare: l’amore ed il tempo.

Soffermatevi e pensate a quante cose “strane” e “assurde” avete fatto per amore e pensate a quante volte avreste voluto far scorrere più velocemente il tempo o fermarlo in quel preciso istante.

Pensateci bene e quando lo farete riflettete sul valore vero che date a queste due cose.

“Mi manca come l’aria” e nessuno più di me ne capisce il senso, ma oggi so che le lancette del mio orologio sono ferme perchè corrono quelle dell’amore e poco importa se io soffrirò, perchè alla fine noi due staremo insieme e ci compensermo.

così. per dire. CJJ