Una nave lambiva le onde di un oceano burrascoso e arrabbiato, marinai che si destreggiavano tra le vele, circondati da un cielo cupo come la paura e un capitano sul ponte che noncurante guardava avanti, sicuro di sè.

La prua che oscillava immergendosi tra le onde, le urla delle persone e fulmini nel cielo, sordi tumulti e fragorosi lampi scintillanti squarciavano il cielo, ma lui no, granitico e sicuro continuava a guardare una invisibile linea che demarcava l’orizzonte.

Questo è il mare, dolce e accogliente in quiete, violento e pauroso in tempesta, lui lo sapeva e così loro che senza guardarlo si sentivano rassicurati nel saperlo là, sul ponte, con le mani tese sul timone di legno, consunto ma elegante, e grande come il suo cuore, come il suo spirito, come la sua determinazione.

Le onde si infrangevano su quella nave con tutta la forza che la natura riesce a ìd avere, beccando sicura come il suo capitano, un corpo sono, un’anima sola.

Non esiste tempesta senza che ne segua un raggio di sole e non esiste la fine se non per dare un bacio ad un nuovo inizio.

Non abbiate mai paura di difendere le vostre certezze, i vostri ideali e il vostro credo, se ne siete certi, sicuri, andate avanti, guardate la burrasca e la tempesta, non fatevi allarmare dal folgorio dei fulmini e dal loro tuono, tenetevi ben stratto il timone, rassicurate la vostra ciurma e correte dritti verso quel puntino bianco.

Ieri non esiste più, il domani non è detto che arrivi, guadagnatevi il rispetto dell’oggi.

Un sospiro gli riempì i polmoni, le mani gli sanguinavano e gli occhi gli facevano male, ma non esiste dolore nel fare ciò che si ama, esiste solo la consapevolezza che esistiamo e come lo facciamo, dipende solo da noi

così. per dire. cjj