Pensavo di farlo prima, molto prima, pensavo di sentirne la necessità non appena arrivato, ma non è stato così e ho voluto ripercorrere attimo dopo attimo, istante dopo istante ogni cosa, ogni singola cosa, attendendo che fosse il mio cuore e non la mia voglia di aiutarmi, a scuotere le emozioni che in questi lunghissimi (prima) maledettamente brevi (ora) 13 giorni ho trascorso con te.

Ho vissuto il “prima” come colui che è chiamato a scalare una montagna, senza corde e senza picchetto, guardando la cima con la paura di cadere, con la paura che tutto potesse fermarmi e che ogni cosa mi ostacolasse, ma imperterrito e deciso ho proseguito passo dopo passo avventurandomi dove non ero sicuro di arrivare, ma deciso nel farlo.

Ho temuto le intemperie, ho temuto le persone, ho temuto gli eventi ho temuto perfino il fato, ma ho sempre sentito viva dentro di me la speranza che ce l’avrei fatta.

Non c’è stato attimo, nemmeno uno, durante il mio lungo percorso fino a te, nel quale mi sono sentito sicuro di vederti, ma non mi sono lasciato emozionare e intimidire, ho proseguito sapendo che ce l’avrei fatta perchè te eri lì ad attendermi e non poteva il fato, non poteva il mondo e nemmeno qualsiasi divinità impedirmi di farlo e l’ho fatto.

Poco importa se la vita ha voluto che ci incontrassimo di spalle, poco importa se non ho potuto vedere la tua faccia, i tuoi occhi o il tuo sorriso ma i tuoi boccoli, poco importa se con insicurezza ho detto il tuo nome, nel dubbio di sbagliare persona, ma quando la voce mi è uscita dalla bocca sapevo che eri tu, rosso tra i rossi.

E da quel momento, per quei lunghissimi, ma brevissimi giorni, non ti ho mai lasciato e te non mi hai mai abbandonato. Mi hai difeso e protetto, come facevo prima io a te, mi ha rassicurato e spronato, come facevo prima io a te, mi hai tenuto per mano e abbracciato, come facevo prima io con te e lo facevi noncurante degli altri e noncurante di chi ti diceva che era strano, se non assurdo. Ma lo facevi.

E’ buffo dirlo, forse anche assurdo, ma ho visto e capito quello che sei, ho visto e sentito quello che fai, ho visto e provato quello che hai seminato e ho visto che l’amore, quello vero nasce ovunque, se solo sai seminarlo ed attendere per raccoglierlo.

Ho visto che hai superato le distanze e le differenze, ho visto che hai saputo superare la tristezza e la lontananza, ho visto e capito la fatica che hai fatto nell’ottenere le minime cose e la fatica che hai dovuto fare per affermarti da solo, perchè così eri e in quel momento, solo in quel momento mi è uscita una lacrima, perchè  non ero lì con te ad aiutarti, sorreggerti e spronarti.

Ma ho anche visto che non c’è un modo per fare quello che faccio, non c’è una regola e nemmeno un metodo, ho visto che quando ami qualcuno, quando quel qualcuno è più importante di te, allora si mettono da parte tante cose, troppe, soprattutto attimi che non torneranno più. È giusto? lo è? Quanto conta l’egoismo dell’esserci e quanto la forza di donare? anche questo non è amore? anche questo non è amare?

E’ stato faticoso togliersi per permetterti di essere, togliersi per permetterti di fare, togliersi per permetterti di sognare e so che non vedrò mai cose che andavano viste, che non decideremo insieme cose che andavano condivise e che non saprò mai perchè hai fatto delle scelte, ma so che dandoti la libertà ti ho dato la cosa più grande che avevo, la fiducia.

Ed oggi, che sono tornato dove non mi sento a casa, dove vivo perchè così c’è scritto, dove intorno a me non c’è nulla che mi parli di te e che mi interessi, dove nemmeno il colore del cielo mi emoziona più come prima, rifletto a quella felpa nera e quel braccio alzato, a quel sorriso sicuro e non triste, a quei boccoli rossi e a quella corazza che ti sei messo, visto che non c’ero io a proteggerti e dolcemente ti penso, sapendo che hai superato le nuvole.

Quando le parti si invertono è un momento importante, non facile da accettare, capire o gestire, ma non voglio viverlo con tristezza, anche se nel cuore non può esserci altro.

Ho trascorso tutto il viaggio ripensando a quel braccio, ho rivisto ogni albero, persona, sorriso, bandiera o automobile che mi sono passate davanti in quei lunghi, ma brevissimi giorni, ho visto quel muro dove sedevi attendendo qualcuno che non ero io, ho rivisto quegli edifici che ti hanno accolto, ma dove io non c’ero, ho visto quelle facce che ti hanno fatto crescere, ma non ero io, ho visto gli abbracci ed il calore che ti veniva dato, ma non era il mio,  ho respirato tutto quel mondo che ti ha preso e tenuto lontano da me, sapendo che nulla ci ha diviso e mai lo farà.

Vedere per capire e vedere per decidere. Me lo sono ripetuto mille volte ed ora che ho visto, che ho sentito, che ho capito, posso solo dirti che ogni singolo attimo di dolore che ho provato stando lontano da te, ogni lacrima uscita, ogni pensiero troncato, ogni secondo atteso nell’attenderti, è stato utile per creare quel gioiello che sei.

Ho ripensato alle ore trascorse nell’aiutarti e alle migliaia di fotografie fatte per immortalare ogni attimo di te, ho ripensato a tutto quello che abbiamo dovuto fare per far accettare il tuo essere diverso, poi mi sono reso conto che i miei ricordi si interrompevano ad una data di luglio e da quel giorno, il tuo quotidiano non era più il mio ed ho chiuso il libro dei ricordi.

Ho capito tante cose, questi lunghi, ma brevissimi giorni, mi hanno insegnato tanto, ho capito davvero molto su di me e sui miei limiti, su di me ed i miei sogni, su di me e le mie speranze ed ora che ho capito di non essere più lo scudo della tua vita, che non sarò più la persona che ti attende arrivare a casa la sera o che ti accompagnerà allo stadio, ma sono pronto a starti alle spalle, se lo vorrai, ed aiutarti ad andare ancora più in alto, se lo vorrai.

Non fermarti mai, anche se so che non lo farai, non metterti mai dei limiti, anche se so che non lo farai e lascia che il tuo cuore sia invaso dall’amore, non aver più paura di essere o di dover dimostrare, te sei e sarai sempre il mio rosso tra i rossi, il mio gigante buono.

Non so cosa sia la vita dopo la vita, poco mi importa, non so perchè molto di quello che faccio sia complesso, ma so che te sei e sarai sempre la cosa migliore che ho fatto.

Se amare è togliersi qualcosa, allora sono pronto a togliermi tutto.

“Success is the sum of small efforts, repeated day-in and day-out.” R. Collier

così. per dire. CJJ