Passo lunghi periodi senza scrivere, poi capita come in queste settimane dove scriverei sempre, anche più volte al giorno.

Ci sono momenti in cui Planet è laggiù, da qualche parte, e momenti in cui apro il pc e sento il bisogno di scrivere.

Qualcuno, tanto tempo fa, mi disse che scrivevo solo in certe condizioni, non quando si allineano sette pianeti sigh, ma quando mi accadeva qualcosa che mi colpiva o quando avevo l’animo in subbuglio.

Altri mi hanno detto che scrivo per gestirmi, non so con quale effetto sigh.

In realtà non saprei dirlo nemmeno io perchè lo faccio, ma so che c’è un momento in cui ho bisogno di farlo e lo faccio; dopotutto Planet è per me no?

Ed allora eccomi qui, poche ore dopo l’ultimo post, a scrivere sul significato del vivere la giornata.

Si, perchè ieri parlando di me ho usato parole e frasi che poco appartengono al mio io, ho usato frasi che si allontanano dal futuro e si concentrano sul presente.

Chi mi conosce (qualcuno ci sarà?) dovrebbe sapere che tutto quello che non posso prevedere o programmare mi agita e quindi abbandomarmi al quotidiano, non solo è strano ma illogico.

Eppure è così, quando pensavo di aver consolidato il mio mondo e di poter trascorrere il resto del tempo, cavalcando il passato, mi sono ritrovato a riprogrammare la mia vita, a rivederla così tanto da non aver più idea di quale sia o sarà il mio futuro.

So che fa ridere, sigh, ma è come se fossi un adolescente che guardando avanti si è reso conto che escludendo la possibilità di fare il Papa (quanto mi piaceva), l’astronauta o la ballerina (sigh) si chiede “ma cosa farò da grande?”

Si, mi sento come se avessi 17 anni, prossimo al diploma e con il dubbio se studiare (cosa) o andare a lavorare (trovarlo un posto).

Cosa sia successo? Beh almeno quello lo so (bravo)! mi sono protetto dalle forze brute della natura (mai e poi mai mi avrete…sigh) sottovalutando il suo soffio impercettibile. E’ stato lui che giorno dopo giorno, ha scavato nelle mie certezze e convinzioni, portandomi un giorno, di qualche settimana fa a chiedermi per l’ennesima volta “cosa sarà di me un domani”

Ho imparato (forse esagero, dovrei dire sto imparando) che l’imprevisto fa parte del quotidiano e del domani, ho imparato che sono gli svincoli imprevisti della vita che la colorano e la rendono stupenda, ho imparato che non possiamo bastarci e che c’è sempre qualcuno (magari per ora si è nascosto bene e non si vede) che guardandoti può sconvolgerti la vita.

Ed allora si, proverò a vincere anche questa mia ultima paura, l’imprevisto, proverò a muoevrmi con maestria nel quotidiano e se non mi riuscirà, ti guarderò e mi domanderò cosa di nuovo mi prospetterai.

Non sono mai stato bravo a volermi bene e credetemi (se qualcuno leggerà questo post) alla fine il bene altrui passa anche dal vostro; se state male con voi stessi non potrete stare bene con gli altri.

Lasciate che il sole sorga, lasciate che le nuvole diventino nere e che piova su di voi, lasciate che tutto accada perchè arriverà un giorno in cui vi mancherà anche il rumore di un tuono lassù.

così. per dire. CJJ

ps per oggi basta e chissà, magari ci rivedremo tra un mese sigh