Erano giorni che soggiornavo con me stesso, solo con me. Nessun umano con cui confrontarmi, nessuna faccia conosciuta che mi sorrideva o brontolava, nessuno che incrociavo distrattamente camminando, nessuno che mi chiedesse un parere o solo mi facesse una smorfia. Ero io, solo io e lo avevo voluto, ne avevo bisogno.
Trascorrevo gran parte del giorno guardando quei fogli, studiando testi stranieri complessi, confrontando la mia lungimiranza alla loro quotidianità.
Trascorrevo gran parte del giorno pensando, come facevo sempre e quando mi distraevo, alzavo gli occhi guardando il cielo, sempre così celeste qui o quelle chiome di pini marittimi che si ergevano snelli fino a toccare le stelle.
Quanta pace, quanta serenità e quanta intimità c’era e c’è tutto intorno al mio nascondiglio.
Non so dirvi se questo effetto lo faccia anche a coloro che vivono vicino a me, ma penso proprio di si.
La televisione spenta, la musica spesso soffusa ed il silenzio. Non avevo bisogno di altro, nulla di più, sapevo che non tutte le notti erano nere, fino a quando alzando gli occhi al cielo vidi una piccola nuvola che velocemente attraversò la finestra davanti a me.
Una nuvola, nulla di più di una nuvola, verrebbe da dire, ma così non fu perchè distolse i miei pensieri. Appoggiai la penna sul tavolo, chiusi il blocco notes dove segnavo quanto avevo da fare “Today is a new beginning”, appoggiai gli occhiali e mi tolsi l’orologio; come se mi preparassi a qualcosa di importante.
Ebbi solo il tempo per vederla andar via, allontanarsi da me, diretta chissà dove e fu allora che mi chiesi cosa davvero trasportasse con sé.
Particelle di acqua? Solo quelle?
E se portasse con sé anche i pensieri, i desideri o le aspettative di chi sognando le guarda cercando di associarle con animali o personaggi più o meno mitologici?
E se le nuvole potessero catturare i nostri dubbi o desideri e riuscissero a portarli nel cuore di chi amiamo?
Un sorriso, un dolce sorriso, sapevo che non era possibile, ma era bello pensarci. Cosa potevo perdere? Cosa ci avrei perso?
Ed allora perchè no, cercai nel cielo un’altra nuvola e gli donai tutti i sogni che avevo.
Non so se mai siano arrivati a chi amo, non so quando e non so nemmeno se mai accadrà, ma in un mondo fatto solo di silenzio, come era il mio in quei giorni, trovai bello sentirmi coccolato da una nuvola.

così. per dire. CJJ