Alcune volte capita di trascorrere delle giornate pesanti, delle giornate più lunghe delle altre o delle giornate dove le cose difficili si rincorrono e sommano.

Alcune volte capita che quando le coloro che ti vedono star male e capiscono quanto sia “ingiusto” quello che ti succede, pensino di aiutarti con quelle frasi di circostanza come “vedrai che passerà? Forza.” facendoti ancor più chiudere in te stesso (tutti vogliamo stare bene, nessuno si diverte a soffrire).

Ecco, quando vi capitano queste cose, quando iniziate a chiudervi in voi stessi (unico sistema per evitare che tante altre cose non belle vi capitino), pensate alla storia del contadino cinese, del suo cavallo e del suo unico figlio.

Non la conoscete?

Ve la racconto io.

C’era una volta un contadino che viveva grazie ai frutti del suo campo, lavorato da suo figlio e dal loro unico cavallo. “
Un giorno il cavallo scappò e le persone vicino, amiche, gli dissero “Che sfortuna che hai, ed ora come potrai sostenerti?” Il contadino ci pensò su e rispose: Dipende.
Qualche giorno dopo il cavallo tornò insieme ad uno nuovo e le persone vicino, amiche, gli dissero “Che fortuna che hai, ora hai ben due cavalli!” Il contadino ci pensò su e rispose: Dipende.
Dopo alcuni giorni, il figlio provò a montare il cavallo nuovo ma caddè rovinosamente, rompendosi una gamba e le persone vicino, amiche, gli dissero “Che sfortuna che hai, ed ora come potrai sostenerti?” Il contadino ci pensò su e rispose: Dipende.

Morale della storia, quello che oggi vi adombra o fa paura, è parte di un percorso che non sempre capirete quando vi capiterà. Magari sarà fortuna essere stati sfortunati o magari sarà sfortuna essere stati fortunati. Se potete, non vi adombrate tanto i problemi rimarranno dove sono.

L’universo è in continuo movimento. Nulla è assoluto, tutto cambia, tutto muta.

così. per dire. CJJ