Che significa amare, tralasciando le frasi fatte?

Ve lo siete mai chiesto? Vi siete mai soffermati, seriamente, a chiedervi se amate, quanto, come e chi?

Vi siete mai domandati cosa sia davvero, per voi ovviamente, amare, se lo dimostrate e come viene recepito?

Vi siete mai domandati se coloro che dovrebbero ricevere il vostro amore, lo sentono davvero, assorbono la passione e la forza con cui pensate di donarlo?

Siete sicuri di ciò che provate o nascondete dubbi e apparenze dietro a queste due parole, “ti amo”?

Siete sicuri di dirlo perchè ne sentite il bisogno e non perchè dovete?

Siete sicuri che quello che provate sia amore e non affetto? Che sia necessità e non abitudine? Che sia un inizio e non un ricordo sbiadito?

Siete sicuri che il cuore vi batta sempre forte, anche se i giorni scorrono, la pelle ingrinzisce e le rughe sempre più evidenti?

Siete sicuri che non esiste il mondo che vi circonda e le cose più stupide, non lo sono poi così tanto, se fatte per amore?

Siete sicuri che non importa il domani se l’oggi è con chi vi riempie il cuore?

Siete sicuri che l’oggi non esista, se chi amate vi è lontano?

Siete sicuri che quegli occhi, quei capelli e quella fronte sono sempre belli e unici anche dopo tanti anni, tante battaglie e tante lacrime?

Non so voi, ma io si, lo sono perchè ieri, ho vissuto un momento dolce, delicato ed emozionante, uno di quei momenti che rimarranno sempre dentro di me, un momento in cui avevi il cuore lontano, riempivi con la musica lo spazio che ti circondava non curante chi fosse lì, intorno a te, le rondini volteggiavano in un cielo più celeste del solito e monumenti senza tempo ti guardavano sorridendo.

Ieri mi sono chiesto se sia mai stato capace di farti sentire quello che ho provato per te, mi sono chiesto se le battaglie che ho combattuto tu le abbia viste, capite o accettate, mi sono chiesto se qualcosa di quello che cerco di donarti ti sia mai arrivato e ti rimarrà.

Sono stati pochi attimi, ma intensi dove l’unica cosa che potevo fare, era stare alle tue spalle senza disturbarti, nascosto ad osservarti, con il cuore che batteva, guardandoti rilassare mentre scolpivi il tuo futuro.

Ieri mi sono davvero chiesto cosa sia l’amore e se mai riuscirò a dartene quanto ne ho ed ho capito che il mio tempo è finito e che non mi rimane che guardati sperando che i giorni scorrano per come li stai pensando.

Ieri ho capito che esiste un momento per amare un batuffolo ed uno per amare un gigante. Ieri ho capito che non importa se qualcuno “non mi capisce”, se qualcuno “ne è geloso”, se qualcuno “vorrebbe altro” e se te ancora non lo percepisci per quello che è.

Ieri ho capito che donare è non chiedere di essere capiti, chiedere di essere compresi o chiedere di essere accompagnati, amare è un sentimento sconosciuto che ognuno di noi prova diversamente e se anche oggi non lo capirai io so che arriverà un giorno in cui ti troverai davanti ad una persona, con una chitarra in mano, la finestra aperta, le rondini nel cielo e la Torre lì che ti guarda e capirai quello che io ho provato.

Così. per dire. Cjj